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sabato 29 dicembre 2007

Per favore, non chiamateli "telefonini"

Italiani popolo di santi, navigatori, inventori, poeti....e negli ultimi anni anche di cellu-dipendenti.
Non è una novità infatti che nel Bel Paese la penetrazione della telefonia cellulare sia tra i livelli più alti a livello mondiale (in Italia nel 2006 si calcolavano 139 telefonini ogni 100 abitanti).
Apparentemente questi dati contrastano con quelli che ci danno in ritardo rispetto ai paesi tecnologicamente avanzati (e purtroppo non solo quelli) per quanto riguarda la diffusione delle tecnologie informatiche.
E' sicuramente un fatto culturale: saper telefonare è una cosa certamente meno difficoltosa che saper utilizzare un personal computer, quindi alla portata di chi, per età, estrazione sociale o mentalità, si integra a fatica (e molto spesso subisce passivamente) l'informatica.

Il pc? Lo uso perché sono costretto, per lavoro o per necessità varie.
Il telefonino? Lo uso perché mi piace, mi segue ovunque, è trendy, cool, fashion, a differenza dei pc è uno status symbol perché posso esibirlo in pubblico.
Sono le stesse motivazioni che nel corso degli ultimi 2 anni hanno creato i presupposti per il boom dei dispositivi portatili multimediali, iPod in testa (vedi valore azioni Apple raddoppiato nell'ultimo anno).

Il ciclo di vita medio di un telefonino in Italia è di circa 18 mesi, dopodiché viene soppiantato dal nuovo modello messo in commercio.
Assistiamo quotidianamente a bambini delle elementari dotati di cellulari ipertecnologici (che peraltro sanno utilizzare meglio di molti adulti), perché "così sono sempre rintracciabili dai genitori ansiosi".
Anche agli ultraottantenni non manca quasi mai il cellulare (magari quello col display ed i tasti giganti per facilitare vista e udito che non sono più quelli di un tempo) perché "così i figli non stanno in pensiero ed è meglio del classico telesoccorso".

Dopo avere espugnato ogni segmento di mercato, il telefonino ora dichiara guerra al telefono fisso: infatti nel 2006 ben il 38% delle famiglie italiane ha dichiarato di possedere solo il telefono cellulare e non quello fisso, ancora prima quindi che venissero lanciate le offerte di convergenza fisso-mobile.
Amore per il telefonino oppure odio per canoni, abbonamenti, spese fisse e allacciamenti vari?
Probabilmente entrambe le cose: in ogni caso la strada è segnata e non a caso sia colossi come Google che i maggiori analisti di mercato vedono nel mobile adv la nuova frontiera dell'advertising e che dovrebbe avere il proprio boom a breve.
Altri invece, come Nokia e Apple, vedono un futuro con dispositivi portatili digitali per il quali l'appellativo "telefonino" sarà inadeguato.

Sia ben chiaro, niente a che vedere con gli attuali videofonini, con i cellulari con fotocamera/videocamera incorporate, con TV e radio, capaci di riprodurre musica e filmati, navigare sul web e di interfacciarsi senza fili grazie al Bluetooth.
Parliamo infatti di dispositivi a cui l'Apple iPhone sta facendo da apripista, del misterioso Google Phone i cui rumours sul web risalgono ad 1 anno fa, dei nuovi avveniristici Nokia annunciati (vedi presentazione qui sotto).


Quello che però deve fare riflettere è altro:
  1. l'attuale copertura della telefonia 3G sul territorio nazionale deve aumentare ed essere più uniforme sul territorio.
  2. la differenza di costo tra le tariffe mobili e quelle fisse è sensibile.
  3. la banda di larghezza è più limitata (l'operatore Tre ha un'offerta di fascia alta per 3,6 Mb/s) rispetto a quella ADSL2, della fibra ottica e soprattutto del futuro protocollo WiMax.
  4. la qualità della trasmissione sia voce che dati è inferiore a quella della rete fissa.
Per contro ci sono indubbi vantaggi, soprattutto per l'utenza business, come quello ad esempio di essere sempre "always on", ovunque ci si trovi.
Alla luce di queste considerazioni, fino a quando continuerà la migrazione delle utenze dalla telefonia fissa verso quella mobile? Quale sarà il punto di equilibrio? Intanto secondo recenti stime entro il 2012 nel mondo ci saranno ben 95 milioni di apparecchi UMD (Ultra Mobile Devices), praticamente degli iPhone ma più evoluti.

venerdì 28 dicembre 2007

Motori Wiki e Wiki sui motori di ricerca

Botta e risposta.
E' scontro su tutti i fronti tra Wikipedia e Google, cioè i contenuti contro la ricerca degli stessi.
E' solo di pochi giorni fa l'annuncio di Google di inaugurare a breve la piattaforma Knol, simile a Wikipedia ma basata su principi diversi.
Con questa mossa quindi Google, una volta considerata alla stregua di un parassita che risplendeva di luce non propria, intende rafforzare la propria presenza tra i fornitori di contenuti.

La risposta della più famosa enciclopedia mondiale non ha tardato ad arrivare: all'inizio del 2008 lancerà Wikia Search, cioè il motore di ricerca con logica wiki.

Avrà un algoritmo di ricerca proprietario ma soprattutto fornirà risultati delle ricerche sempre più affinati grazie alle indicazioni degli utenti, secondo i principi collaborativi alla base del successo di Wikipedia.

domenica 23 dicembre 2007

Chiude Rai (In)Utile

Dopo anni di agonia e di perenne sperimentazione, sulle frequenze del digitale terrestre si spegne RaiUtile (o meglio viene spenta), con grande dispiacere dei 7 irriducibili spettatori.
In compenso la tv di Stato lancerà nel periodo 2008-2009 sul digitale terrestre ben 8 nuovi canali tematici. Si spera che almeno questi vedano la luce sotto una stella migliore.

martedì 18 dicembre 2007

Frena il digitale terrestre in Italia

Dopo il periodo degli anni passati legato agli incentivi statali, la penetrazione del digitale terrestre in Italia registra un brusco rallentamento.
Colpa di carenza di contenuti di qualità o quantomeno capaci di catturare audience (non sempre le 2 cose vanno di pari passo), ma soprattutto gratuiti.
A differenza dei maggiori paesi europei, in Italia raramente vengono lanciati nuovi canali.
In compenso viene offerta la possibilità di guardare a pagamento fiction, telefilm, reality e altri contenuti simili per i quali dovrebbero essere i telespettatori ad essere pagati.
Perchè una famiglia che fatica ad arrivare alla fine del mese con il proprio reddito (e sono buono a non menzionare il "solito" pensionato che sopravvive a stento con la pensione) dovrebbe dotarsi di ricevitore satellitare?
Sono ancora tantissime le famiglie in cui non si sente la necessità di questo cambiamento e che al massimo hanno un solo decoder per tutte le tv sparse in giro per casa.
Per come è strutturata attualmente l'offerta oggi in Italia, può quasi considerarsi un doppione di quella analogica più 2 canali per i bambini (Boing e RaiGulp) e qualche canale di nicchia.
Aggiungiamo pure che in tante zone d'Italia il digitale terrestre non arriva nemmeno come copertura.
Come conseguenza però si ha che slitta ulteriormente la data dello switch-off delle frequenze analogiche, che a qualcuno potrebbe anche non dispiacere affatto.

Per avere un'idea più precisa dello stato dell'arte in Italia del digitale terrestre, c'è questo articolo interessante sul sito Repubblica.it

sabato 15 dicembre 2007

Vista e Office gratis in cambio di feedback

E' una iniziativa di Microsoft per gli States e conclusasi da poco.
Gli utenti che intendevano aderire al programma Windows Feedback Program, in possesso dei requisiti richiesti, accettavano di essere monitorati accuratamente da Microsoft per 3 mesi; in cambio ricevevano gratuitamente una copia di Windows Vista Ultimate e di Office.
Praticamente gli utenti rinunciavano ad avvalersi per questo periodo dei propri diritti riguardanti la propria privacy.
I dati raccolti erano di ogni tipo: tipo di processore, cartelle utilizzate, software utilizzati, cause dei crash del sistema operativo, ecc.

Va rilevato che questa era una iniziativa fine a se stessa, per raccogliere dati utili a migliorare le performance e l'affidabilità di applicazioni software.
Niente a che vedere quindi con sperimentazioni di nuove iniziative commerciali e di marketing.

link: http://wfp.microsoft.com/

martedì 11 dicembre 2007

Ask.com e la tutela della privacy


Ask.com, il quarto motore di ricerca per diffusione negli States fa una mossa controtendenza ed annuncia la disponibilità di una nuova funzionalità sul proprio sito a tutela della privacy degli utenti che ne fanno utilizzo.

La funzionalità in questione si chiama AskEraser ed è attivabile a richiesta dall'utente tramite un link in alto a destra nella pagina di ricerca: l'effetto è quello di cancellare le tracce (indirizzo IP, nome utente, email, ecc) delle proprie ricerche dai server di Ask.com con effetto quasi immediato.
Per dare un'idea, Google di recente ha annunciato di volere conservare i dati sui propri server fino a 18 mesi (prima una scadenza non c'era), Yahoo! per 13 mesi e MSN per 18 mesi.

L'importanza di questi dati per un motore di ricerca è ovvia: ad esempio per guidare l'online advertising.
Desta stupore quindi la mossa di Ask.com, anche se la verità non è proprio come la si dipinge: infatti gli annunci abbinati alle ricerche arrivano proprio da Google, a cui Ask.com passa i dati degli utenti per questo scopo.

Insomma, l'unico sistema per non lasciare tracce nel web è non accedervi per niente, altrimenti una qualche forma di tracciatura ci sarà sempre.
Chi vuole mantenere l'anonimato o semplicemente vedere rispettata la propria privacy è avvisato.

domenica 9 dicembre 2007

Convergenza fisso-mobile

Fastweb con 3 Italia e Vodafone con Tele 2: queste sono le 2 nuove partnership tra operatori tel.co fisso e mobile.
Nel primo caso Fastweb si appoggerà alle infrastrutture di 3 Italia per proporsi come nuovo operatore mobile, fornendo via UMTS l'accesso ai propri contenuti con servizi di fonia fissa, fonia mobile, Internet e TV.
Nel secondo caso Vodafone, acquistando Tele 2 Italia, potrà sfruttarne la rete fissa (e il portafoglio di 2,6 milioni di clienti, di cui 400 mila nella banda larga) ed i servizi di fonia fissa e ADSL, proponendosi come interlocutore a 360 gradi sia ai privati che alle aziende

link: http://www.zeusnews.it/news.php?cod=6527

La IP Television secondo Wind

Da questo mese Wind offre la IPTV ai propri abbonati, ponendosi così il doppio obiettivo sia di allargare e diversificare le proprie entrate sia di fidelizzare maggiormente il proprio parco clienti.
I contenuti sono quelli della piattaforma Sky, con una offerta che va dai 7 euro dell'abbonamento base in su (da mettere in conto anche l'attivazione una-tantum e il traffico ADSL per chi non ha abbonamenti flat).
Per l'accesso occorrono ovviamente una linea ADSL (meglio se dai 4 Mb/s in su per avere una visualizzazione fluida) e un Set Top Box (decoder).
Si aggiunge così agli altri 2 fornitori di servizi di IPTV, cioè Telecom-Alice e Fastweb, che per ora hanno raccolto entrambi modesti risultati, mentre Tiscali annuncerà nei prossimi giorni il proprio ingresso.

link: www.infostrada.it/it/adsl/scheda35.phtml#, http://tv.libero.it/

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